La procreazione, comunque la si pensi, e` senza dubbio un elemento che incide in modo determinante sul futuro dell'umanita`. In base al mio personale riferimento per la valutazione del bene e del male una diminuzione della popolazione nei prossimi 100 anni produrrebbe benefici effetti per tutti. Se solo si verificasse che ogni coppia avesse mediamente un figlio protremmo aspettarci, molto grossolanamente, che nell'arco di un paio di generazioni la popolazione si ridurrebbe quasi ad un quarto di quella attuale. Immagino che in un mondo del genere vivrei molto meglio di adesso. Non solo perche` mediamente ogni individuo avrebbe piu` risorse, ma soprattutto perche` la vita di ciascuno avrebbe piu` valore per la societa`. Quando ci preoccupiamo di qualche specie animale in via di estinzione attribuiamo alla vita di ciascun esemplare un'importanza molto maggiore che nel caso di proliferazione della stessa. Anche se per la specie umana puo` aver senso applicare criteri molto diversi rimango convinto che fenomeni di sfruttamento, di cinismo, di disinteresse per le sorti di individui che lottano costantemente per la sopravvivenza, magari lontano dai nostri occhi, siano in gran parte dovuti al sovraffollamento. Ma non e` qui che intendo argomentare approfonditamente certe mie convinzioni. Cio` che mi preme invece sottolineare e` che coerentemente con esse su un piano puramente razionale anch'io come Roby, nel caso da lei prospettato, opterei per l'adozione; anzi, razionalmente opterei per l'adozione anche nel caso non avessi difficolta` di procreazione. Ci sono gia` tanti bambini nel mondo che rischiano di morire prima ancora di diventare adulti; adottarne uno equivale quasi a donargli la vita. Certo puo` darsi che l'istinto o chissa` quale "rigurgito" di umano sentire possa indurmi invece a non comportarmi razionalmente e in modo coerente alle mie convinzioni; ma non e` questo il punto. Il punto e` che nonostante le mie convinzioni e il mio auspicio che ci siano sempre piu` persone che in fatto di demografia la pensino come me non mi adopererei mai, neanche se fossimo in maggioranza, per imporre agli altri questa mia visione. Perche` se si dovesse accettare l'idea che scelte cosi` profondamente attinenti alla sfera personale quali il se e il come procreare possano essere imposte dallo stato allora rimarrebbe ben poco di "individuale" nell'individuo e la societa` diverrebbe presto un monolito inerte, impedita nel trasformarsi, migliorarsi, impedita ad evolversi. Eppure e` proprio cio` che e` accaduto con la legge in oggetto.